martedì 10 giugno 2008

Italia, non mollare




Un 3 a 0 è sempre duro da digerire, specialmente da campioni del mondo. Quella di Berna è la sconfitta più dura subita dagli azzurri alla fase finale di un europeo. C'è chi gode (anche e soprattutto in Italia) e c'è chi come me dice "non è ancora finita". La sberla è stata dura, ma può essere ance salutare alcune volte prendere delle sberle così.

Improvvisamente, per tutti i pseudo-esperti di calcio, Pirlo e gli altri sono diventati scarsi. Biscardi aveva capito subito, leggendo la formazione, che Donadoni aveva sbagliato la formazione. Cassano, che fino a ieri non doveva neanche essere nella rosa per questi esperti ("spacca lo spogliatoio") ora viene acclamato come il salvatore della patria. Del Piero quando è entrato è stato il migliore in campo (può anche essere vero, ma ha giocato da 6- 6.5). "Di Natale? Una follia schierarlo, non ha esperienza internazionale" (peccato che fosse dato in gran forma da tutti quanti fino a ieri pomeriggio).

Quello che voglio dire io è che un ct che perde 3 a 0 sbaglia sempre formazione. Ci vuol poco ad arrivare a questa conclusione. Donadoni avrà sbagliato a mettere Materazzi in campo e Ambrosini anzichè De Rossi, con il senno di poi. Purtroppo però, la sconfitta azzurra di ieri sera non si spiega con dei semplici errori tattici.

Lippi al mondiale ha utilizzato 21 giocatori su 23, poteva cambiare la formazione come voleva, non ha mai rischiato di perdere 3 a 0. Ho visto una mancanza di compattezza preoccupante. Ma era solo la prima partita degli europei. Grazie al pareggio di Francia e Romania possiamo ancora farcela. Non sarà facile, ma l'Italia ci ha abituato a questi miracoli. Io ci credo ancora, nonostante tutto. Dimentichiamo Berna, ripartiamo a testa bassa e ce la faremo.

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