venerdì 10 dicembre 2010

Declino di una nazione

Ho due notizie, tutte e due cattive. La prima è che l'Italia è in crisi. La seconda è che non mi riferisco ai soli aspetti economici. Il declino è generale e riguarda un pò (almeno a mio modo di vedere) tutta la nostra società. Io credo, pur non essendo (e non volendo esserlo) un filosofo, che i segni di questo declino siano ben visibili e che non si debba essere dei fenomeni per accorgersene. Ora tenterò di elencarne una minima parte, ben sapendo che una volta finito questo post me ne verranno in mente altri che avrei dovuto inserire. Questo post non ha come obiettivo quello di dare lezioni di vita alle persone che lo leggono, bensì di quello di esporre un determinato punto di vista. Che può piacere o meno.

1. La situazione politica. Sono ormai tre mesi che tutte le mattine (non con intenzioni masochistiche, ma per ricordarmi perchè devo scappare dalla penisola appena ne avrò l'occasione) guardo Omnibus su La7. Io credo di non aver sentito nulla di diverso nel corso di tutto questo tempo. E' un teatrino che si ripete uguale ogni giorno, un pò come le giornate nella zona del crepuscolo (si veda l'albo numero 7 di Dylan Dog per maggiori informazioni a proposito). Il punto è che questi dovrebbero essere coloro che agiscono per 'il bene del paese'. Ma voi gli affidereste mai come incarico anche di poco conto? Io no.

2. Gli italiani hanno paura di tutto oramai. Dei ladri (e vabbè), dei vigili (una categoria di ladri, ma in uniforme), dei negri, dei marocchini, dei rumeni, degli albanesi. Hanno paura di chiunque abbia appena un pò più di potere di loro o che non abbia nulla da perdere. Hanno paura a protestare per cose serie (il finanziamento pubblico ai partit), ma non hanno nessuna vergona a protestare per cose futili (Kakà via dal Milan). Trovano il loro coraggio negli stadi. Lo perdono a casa o per la strada. Si incazzano per la tessera del tifoso, ma non per i soldi pubblici dati all'editoria o al cinema. Si strappano le vesti per l'acquisto estivo (anche da loro finanziato), poi se la moglie si fa scopare da un altro non fa nulla, basta che non lo sappia nessuno.

3. L'ansia è qulcosa di diverso dalla paura. E' più subdola, meno evidente. Un esempio di ansia è quella relativa al tempo. D'estate la gente si lamenta perchè c'è caldo e d'inverno perchè c'è freddo. Ma il punto è che è sempre stato così. A Sassuolo d'estate non ha mai nevicato da quel che mi risulta, ma non ha importanza. Solo una società in declino può avere tutta questa attenzione al tempo che fa e perdere tempo alla mattina a imbottirsi di sciarpe per paura di prendere un raffreddore.
E' sintomo d'ansia anche l'odio per i ciclisti che alla domenica mattina occupano la sede stradale. Premesso che effettivamente rompono il cazzo anche a me, non vedo però che differenza vi sia tra i ciclisti e i vecchietti con il cappello. Eppure ho sentito gente dire che il marocchino di Lamezia ha compiuto una strage giusta. Ovviamente quando non c'era nessun ciclista nei paraggi.

4. Il calcio. Già citato prima, il calcio è lo sfogo delle persone, ciò che consente ai falliti, ai vermi più vermi di poter avere le rivincite su ciò che accade loro nella vita reale. La crescita morbosa di attenzione nei confronti del calcio da parte della maggioranza della popolazione italica è da mettere in relazione con il declino della nostra società. Del Piero diventa così una speranza per tutti coloro che nella propria vita non hanno mai realizzato nulla e che hanno come unica soddisfazione quella di prendere per il culo quelli che tengono una squadra diversa dalla loro. I giornali sportivi (tipo la gazzetta dello sport) non fanno altro che scrivere titoloni facili, comprensibili anche dal più idiota con l'unico obiettivo di vendere più copie. Non c'è nulla di intellettuale in tutto questo. Un nobil uomo lo disse un anno fa, prendendoci in pieno.

5. La fuga. Dal 2006 ad oggi un milione di miei connazionali è emigrato in cerca di fortuna all'estero. Era dal dopoguerra probabilmente che non si verificava qualcosa del genere. C'è anche bisogno che vi spieghi il perchè?

mercoledì 14 luglio 2010

World Cup Teams: i bocciati

Argentina_ Potenzialmente avevano la miglior squadra. Le responsabilità di Maradona sono evidenti soprattutto a livello di preparazione. Messi ne ha platealmente tradito la fiducia.

Italia_ Lippi ha sbagliato convocazioni, formazione (per tre volte) e atteggiamento. Sono contento che si sia coperto di ridicolo. Sono contento anche per quel buffone di Crudeli e la sua idea comunista di calcio.

Francia_ Domenech ha fatto quello che ha fatto Lippi, con la differenza di non aver vinto la coppa quattro anni prima.

Le africane_ Chi per sfiga (Sudafrica), chi per dei colpi di testa dei suoi giocatori (Nigeria), chi a causa dlel'allenatore sbagliato (Costa D'avorio)... hanno fallito tutte tranne il Ghana.

Brasile_ Futbol bailado... sì, finchè non trovano chi li mette sotto (Olanda). In questo caso cominciano a calciare come dei muli. I brasiliani sono un popolo allegro e colorato. Perdono ogni fascino quando cominciano a dire a inizio torneo che la coppa del mondo è già loro.

Svizzera_ Il passaggio del turno, dopo aver fatto tre punti con i futuri vincitori, era d'obbligo.

Portogallo_ Il potenziale per fare la semifinale c'era, ma Ronaldo deve giocare punta e non ala per le incursioni dell'attaccante sfigato di turno.

Le squadre che non ho inserito nè in questa nè nell'altra lista le considero tutto sommato rimandate.

martedì 13 luglio 2010

World Cup Teams: i promossi




Ho deciso di scrivere un elenco delle squadre che hanno a mio modo di vedere ben figurato in questa coppa del mondo appena terminata.

Spagna_ La prima promossa può essere solo quella campione del mondo. Nelle ultime edizioni dei mondiali le favorite avevano solitamente steccato. Le furie rosse non hanno mancato l'appuntamento con la storia. Anzi, con la historia.

Germania_ Sottovalutata da tutti, non da me che mi intendo di calcio. Con un Müller in campo in semifinale avrebbero addiritura potuto arrivare al titolo.

Olanda_ Sfigata ma non bella come in edizioni passate. Con i se e con i ma non si fa la storia, ma poteva (immeritatamente) vincere la coppa. Promossa a pieni voti anche lei comunque.

Uruguay_ Non è più solo "garra" (intesa nel senso moderno di "intimidazione"). Diego Forlan straordinario, circondato da top players come Cavani e Suarez. Per il resto una bella squadra rocciosa e difficile da addomesticare.

Ghana_ L'unica africana brava a non farsi compatire. Potenziale enorme, pochi piagnistei, poche commedie. Mi sono piaciuti molto.

USA_ Chi parla di fallimento per gli yankee ha una concezione di calcio differente dalla mia. Che dire dell'eterno Landon Donovan?

Giappone_ La grande sorpresa del mondiale a mio modo di vedere. In pochi avrebbero visto gli asiatici eliminati solo ai rigori da una sudamericana. Il Giappone è un paese che calcisticamente contiua la sua crescita.

Paraguay_ A me non piace il loro gioco, ma hanno seriamente rischiato di eliminare i futuri campioni del mondo. Mondiale assolutamente positivo.

Cile_ La solita sfiga di beccare il Brasile agli ottavi. Per il resto hanno messo in mostra un calcio divertente. Non possono non essere tra i promossi.

Corea del Sud_ Avrebbero potuto ambire ai quarti o addiritura alle semifinali. Anche la Corea è un paese in continua crescita.

Messico_ Con un arbitro diverso, forse non sarebbero stati eliminati dall'Argentina. In ogni modo hanno meritato la promozione nel momento in cui hanno eliminato i francesi.

Nuova Zelanda_ Se fosse il sottotitolo di un film: la banca di bancari che eliminò di fatto i campioni del mondo.

Slovacchia_ Come sopra. Con la differenza che l'Italia è stata eliminata per davvero dagli slovacchi e non solo "di fatto"

lunedì 12 luglio 2010

Campioni del mondo a confronto




Nei prossimi giorni scriverò i post che mi piacciono di più: quelli dei promossi e dei bocciati. Oggi voglio concentrarmi sul confronto tra le ultime quattro squadre campioni del mondo: Francia 1998, Brasile 2002, Italia 2006 e Spagna 2010. Si tratta di quattro squadre diverse tra loro (anche se con ovvie similarità... alla fine a calcio si gioca pur sempre in 11) e che sono giunte in maniera diversa al titolo mondiale. Per ognuno dei team proporrò una pagella approssimativa, giusto per abbozzare una qualche conclusione finale.

1. Francia 1998: ho parlato dell'equipe de France campione del mondo in patria già qin passato. La forza di quella squadra era senz'altro la difesa e il grande equilibrio. Zinedine Zidane era la stella assoluta del team e mostrò nella finale allo stade de France tutta la sua importanza (doppietta di testa). Il grosso limite di questa squadra era l'assenza di un attaccante decente: un acerbo Henry (che in nazionale avrebbe raggiunto il suo massimo splendore nel 2006) lasciò il posto a Stefan Guivarch, che è ricordato più per gomitata a Cannavaro nei quarti di finale che altro (good old memories).

Portiere 8 _ Fabien Barthez era un buon portiere, nulla più. Aggiungendoci il fatto che era basso, pelato e strafottente, più di 8 non posso darglielo.

Difesa 10 - Insuperabile. Thuram terzino, l'ultimo grande Blanc in mezzo, Desailly e Lizarazu. Solo l'Italia all'epoca poteva esibire una quaterna difensiva di questa qualità.

Centrocampo 10 _ Una combinazione di potenza e qualità.

Attacco 7_ Meriterebbe un sei e mezzo, ma ho deciso di non usare i mezzi voti. Il colmo è che la Francia finì il mondiale con il miglior attacco del torneo.


2. Brasile 2002: Ronaldo-Ronaldinho_Rivaldo. Questi tre basterebbero a descrivere la forza di questa squadra, ma c'era anche altro. A parte il portiere, questa squadra non aveva grossi limiti. Ronaldo fu la stella del mondiale nippo-coreano.

Portiere 7- Il buon Marcos no si rese protagonista di particolari errori, ma a conti fatti se ne sono visti dei migliori.

Difesa 9_ Difficile superarla. Lucio e Luisao in mezzo, Cafù e Roberto Carlos sulle fascie. Questi protggevano e spingevano tutta la partita.

Centrocampo 9_ Ronaldinho vertice alto (all'epoca la corsa non gli mancava), protetto da Gilberto Silva e altri.

Attacco 10_ RONALDO. + Rivaldo e Ronaldinho. Sintesi futurista dell'attacco brasiliano 2002.


3. Italia 2006: Gruppo, aggressività e grinta. L'italia di Lippi non era nulla più di queste tre parole. Paradossalmente, gli azzurri vinsero il titolo con la squadra più debole degli ultimi 16 anni. Ma bastò compattare gli elementi a disposizione per avere una squadra cattiva e capace di lottare alla pari con tutti.

Portiere 10_ Gigi Buffon era il vero portiere più forte del mondo. In semifinale e finale (colpo di testa di Zidane) mostrò tutta la sua importanza.

Difesa 10_ Zambrotta-Cannavaro-Materazzi-Grosso. Un muro.

Centrocampo 8_ Molta corsa e il tocco di Pirlo. Copertura e costruzione di gioco.

Attacco 8_ Totti e Toni erano i due titolari. Segnarono solo tre gol in due in tutto il mondiale, ma diedero un enorme contributo alla costruzione delle manovre d'attacco.


4. Spagna 2010: Tiqui-Taqua (o tiki-taka). Possesso palla, snervante. Tanta tecnica, forti in difesa, forti a centrocampo e con un Villa in stato di grazia. Gli spagnoli vincono meritatamente la coppa del mondo per la prima volta nella loro storia e ripetono l'impresa della Germania del 1972-1974: prima l'eurocopa e poi il mondo.

Portiere 9_ Casillas è un gran portiere, ma ogni tanto si esibisce in qualche indecisione più o meno grave. Meriterebbe mezzo voto in più.

Difesa 9_ Quando in un mondiale prendi solo due gol, vuol dire che dietro sei forte. Capdevilla non mi convince e quindi non dò il massimo al quartetto.

Centrocampo 10_ Il vero cuore di questa squadra. Simile a quello francese di 12 anni fa, ma con più tecnica e meno forza fisica. Ma altrettanto decisivo.

Attacco 8_ A parte Villa (scomparso in semifinale e finale, ma perchè marcatissimo) non si sono visti fenomeni.


Tirando le somme, possiamo dire che le mie pagelle alla Maurizio Mosca, per quanto possano valere, non sanciscono la superiorità di nessuno di quste quattro squadre, anche se sottolineano i loro differenti punti di forza: la difesa per l'Italia (portiere compreso), il centrocampo per Spagna e Francia, l'attacco per il Brasile. Quello che risalta ulteriormente è che si può vincere un mondiale con un attacco spuntato, ma non con una difesa scarsa. Sarebbe uno spettacolo vedere un quadrangolare tra questi tre "equipos", ma questo è possibile solo nei videogame.

sabato 10 luglio 2010

Lo strano caso di Miroslav Klose




Chi dice che i numeri nel calcio dicono poco e niente, non ha ragione ma nemmeno tutti i torti. La classifica marcatori di tutti i tempi ai mondiali vede in testa (per il momento) Ronaldo, con 15 marcature, seguito a ruota dai tedeschi Gerd Müller e Miroslav Klose. Il secondo dei due ha l'opportunità stasera di superare il fuoriclasse brasiliano o perlomeno di affiancarlo in vetta a questa particolare classifica. Il punto è che la storia di Klose ai mondiali appare completamente differente rispetto a quella dei due fenomeni ai quali tiene compagnia sul podio delle segnature.

Gerd Müller è probabilmente il più forte opportunista della storia. Difficile ricordare un suo gol spettacolare, un tiro imprenndibile da fuori area. Ma gli bastava un pallone vagante in area per essere letale. Nel terzo posto della Germania a Messico '70 e nel titolo del '74 (oltrechè nel vittorioso europeo del 1972) c'è la sua indelebile firma. Basta dire che lasciò la nazionale dopo la finale contro l'Olanda di Cruijff, con un record di 68 gol in soli 62 incontri.

Pensando ai più forti attaccanti della stria, vengono in mente due nomi sopra a tutti gli altri: quello di Van Basten e quello di Ronaldo. Mentre il primo non mise mai a segno un gol mondiale per mille motivi, il secondo, nel corso di una carriera da film (con tanto di resurrezioni dopo tremendi infortuni), riuscì a trascinare il Brasile a due finali mondiali, vincendone una.

Miroslav Klose non verrà ricordato dalla storia come un giocatore dotato di particolari abilità (escludendo l'incredibile elevazione ed una straordinaria capacità di giocare per la squadra), e probabilmente neanche come un campione del mondo (improbabile la sua convocazione al mondiale brasiliano del 2014). La grande occasione per Miro passò probabilmente quattro anni fa, a Germania 2006. Se i tedeschi fossero riusciti a passare indenni la sfida leggendaria contro l'Italia, credo che avrebbero vinto la finale contro la Francia. Purtroppo in quell'occasione fu proprio un gol di Klose a mancare. Klose che, tra l'altro, non ha mai segnato in una semifinale o in una finale mondiale; così come in una finale per il terzo posto. Stasera ha l'opportunità di farlo, agganciando (o superando) Ronaldo.

giovedì 8 luglio 2010

Spagna: ora o mai più




Fatta fuori la meravigliosa Germania, sulla strada della roja per la conquista della coppa del mondo, rimane solo l'Olanda di quel fenomeno di Wesley Sneijder. Il successo spagnolo non parte da quello di due anni fa in Austria e Svizzera, bensì dal mondiale under 20 conquistato nel 1999 in Nigeria (e dal secondo posto ottenuto 4 anni dopo). Questi successi hanno forgiato nel tempo i campioni che adesso guidano la Spagna verso il sogno mondiale. Questi successi sono il vero motivo del salto di qualità iberico: da eterna promessa, la Spagna è oramai una superpotenza calcistica. Il 2010 rappresenta lo zenit della forza del calcio spagnolo, ma per il momento è giusto godersela e raccogliere i frutti di anni di lavoro e allenamento. Gli iberici hano così un'occasione unica per la conquista del titolo. Occasioni del genere capitano poche volte nel calcio (di solito è così): Spagna e Olanda non hanno mai vinto un mondiale, questa è la volta buona e occorre cogliere l'attimo.

La lezione di Spagna e Germania è quella sottolineata anche dal presidente UEFA Michel Platini: il vivaio è la chiave del successo per una nazionale. Maggiore è la cura e l'attenzione per i giovani, maggiori sono le probabilità di successo. In Spagna, da dopo l'avvento di Cruijff, l'attenzione per i giovani e per il bel gioco è un elemento centrale nella cultura culè, i tifosi del Real fischiano se la propria squadra non gioca un bel calcio spumeggiante. Questo contesto ha l'effetto di aumentare gli sforzi per la produzione di giovani forti tecnicamente, con conseguenti benefici per la selezione del paese. La stessa Olanda da anni sforna giovani di grande talento, anche se, per un motivo o l'altro, non è mai riuscita ad imporsi di prepotenza in una competizione internazionale, pur avendo una delle selezioni migliori del torneo (si pensi a Francia '98 o ad Euro 2000)

La Germania, che ha perfettamente capito (ma dieci anni fa, non oggi) l'importanza del vivaio, sta vedendo crescere una nuova generazione di campioni come Ozil, Muller e altri. Spagna e Germania hanno indicato all'Italia la via giusta per il suo risorgimento calcistico. Non credo che verranno seguite.

domenica 4 luglio 2010

David Villa, "fenomeno" vero




L'unico giocatore riconosciuto universalmente come "fenomeno" è sempre stato considerato Ronaldo Luis Nazario da Lima; a mio avviso il più forte centravanti della storia. Dato però che la parola viene oramai utilizzata per descrivere chiunque faccia un gol appena un pò fuori dal normale, ne approfitto per sottolineare le gesta di David Villa, fresco acquisto del Barcellona e autentico trascinatore della Spagna che punta decisa al mondiale.

Con 5 gol in 5 partite, l'asturiano si appresta a vincere la classifica marcatori mondiale, andando ad affiancare così mostri sacri come il già citato Ronaldo, Lineker, Rossi e Gerd Müller. Fortissimo tecnicamente (anche se non retto da un fisico imponente), "El Guaje" si sta distinguendo per la capacità di trasformare in oro ogni pallone giocabile dando così forza negli ultimi 20 metri all'arioso gioco spagnolo.

La riflessione su David Villa mi permette di virare e fare un piccolo appunto riguardo alla mancata incisività dei cosiddetti "fenomeni". Non sono tra coloro che pretende di vedere Messi trascinare da solo l'Argentina alla conquista del titolo mondiale come fece Maradona nel 1986 e non pretendo neanche che Rooney possa segnare raffiche di gol e portare gli inglesi avanti nel torneo. Credo che dietro al fallimento di alcune stelle del mondiale vi siano precise colpe da parte dei tecnici: Cristiano Ronaldo messo a fare il tornante e non la punta (come fa da 4 anni a queta parte) è un autentico suicidio e Capello ha diverse colpe nel quadro della debacle britannica, tra cui quella di non aver valorizzato adeguatamente il suo miglior giocatore (Wayne Rooney per l'appunto).

Ma la colpa non è solo dei tecnici. Il caso di Messi è emblematico: messo in campo da Maradona con l'imperativo di fare quello che voleva, non è riuscito a fare un bel niente. Ora, memore delle magie di Baggio, Ronaldo e Romario in coppa del mondo, mi sembra un pò troppo poco quello che il presunto "erede di Maradona" è riuscito a combinare nel torneo sudafricano. E' vero, probabilmente la squadra non lo ha assistito a dovere, ma allora si è fuoriclasse solo quando si fanno 4 gol ad un Arsenal in confusione tattica? Quando il Barcellona ha perso con l'Inter, dov'era Messi? Anche lì era colpa della squadra? E' oramai un dato di fatto che alcuni giocatori siano ampiamente sopravvalutati e Messi pare essere fra questi (sebbene rimanga senz'altro tra i più forti del mondo... ma IL più forte in assoluto decisamente no), mai quanto Ibrahimovic o Henry, intendiamoci, ma è sopravvalutato nel momento in cui viene messo accanto a Maradona. Così come era sopravvalutato Ronaldinho 4 anni fa.

David Villa invece non è affatto sopravvalutato. Il Barcellona sa quanto questo piccolo centravanti vale e lo ha strappato al Valencia per 40 milioni di euro. Villa non verrà mai accostato a Maradona, Pelè o Ronaldo, ma continuerà tranquillamente a segnare gol pesanti come fa di continuo. Se la Spagna vincerà il mondiale, il pallone d'oro (o come si chiamerà, visto il prossimo cambio di nome) sarà suo. Tra i fenomeni di questo mondiale c'è anche lui.

sabato 3 luglio 2010

Questo è un mondiale bellissimo




3 su 4 le ho prese. Ho sbagliato il risultato del Brasile, anche se avevo previsto una dura battaglia all'orizzonte per la Selecao. In ogni modo questo mondiale ha sconfitto molti luoghi comuni, antichi e razzisti. Cominciano a delinearsi gli schieramenti dei vincitori e gli sconfitti della coppa del mondo, per il momento possiamo ragionare su alcuni aspetti:

1. Il discorso "fuori dall'Europa, un europea non può vincere" sta lentamente andando a farsi benedire. E' rimasto il solo Uruguay contro Olanda, Spagna e Germania. Difficile pensare che la celeste possa vincere il titolo e fare sì che la tradizione venga rispettata. Sarebbe già un miracolo la finale.

2. Il discorsi (razzisti) del tipo "il futuro è dell'Africa", "L'Africa può dare molto", "Aiutiamo l'Africa", "Gli africani sono i migliori atleti del mondo", "Viva l'Africa", "L'Africa ha un grande cuore", "Compra il pane dell'Africa" e via dicendo hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza. Le africane hanno fatto ridere, Ghana a parte. Il Cameroon non è riuscito a ripetere i fasti del 1990, il Sudafrica ha avuto molta sfortuna nel primo match (se avesse vinto con il Messico si sarebbe qualificato), l'Algeria si è distinta per una buona difesa ma nulla più, la Nigeria ha fatto incazzare tutti i tifosi ed è stata sospesa dalle competizioni internazionali per due anni. La costa d'avorio ha deluso, ma dal momento che sulla sua panchina c'era Ericksson , la cosa non mi ha sorpreso. Non credo che l'Africa possa arrivare al titolo, credo però che questi discorsi da libro cuore, il mito del "bovero negro" e dell' Africa dal cuore d'oro continueranno a esistere. Il Ghana ha mostrato di avere le potenzialità per ambire ad una finale mondiale, tra 4 anni potrà riprovarci in maniera seria. Senza il finto sostegno dei finti amici dell'Africa e delle frasi fatte.

3. Se l'Africa non si è mossa ( o quasi ) dai livelli raggiunti nel 1990, lo stesso non si può dire per l'Asia. Giappone e Corea del Sud hanno mostrato di essere ossi duri per tutti e di avere giocatori appetibili per tutti i campionati europei.

4. Gli Stati Uniti hanno la potenzialità per arrivare al titolo mondiale nel giro di 12 anni. Soprattutto se si avvereranno due circostanze: l'assegnazione del mondiale nel 2018 o nel 2022 e l'esplosione di un grande centravanti capace di trascinare i suoi.

5. Se Thomas Müller fosse brasiliano si parlerebbe di "nuovo Zico" e cazzate varie di questo tipo. Sempre per parlare di razzismo.

6. Ci sono ottime possibilità che a vincere la coppa possa finire nelle mani di qualche nazione che non l'ha mai vinta (Spagna o Olanda).

Quindi è un mondiale che a mio avviso sta rimettendo a posto tante cose: ha mostrato l'incapacità di Capello nell'affrontare le partite da dentro o fuori, ha dimostrato che Lippi è un cazzaro e sono rimaste in corsa quattro squadre che per qualche motivo sono di fatto le migliori del torneo.

Spagna_ Sono i campioni d'Europa, ache se hanno perso qualcosa a livello di gioco rispetto a due anni fa. Ma sono sempre forti e temibilissimi.

Germania_ Sono i miei favoriti da Febbraio, non da oggi. Gli mancherà Thomas Müller in semifinale e questo potrebbe pesare. Miroslav Klose cercherà di segnare due gol per superare Ronaldo nella classifica marcatori di tutti i tempi nella coppa del mondo.

Olanda_ Sarebbe ora che portassero a casa questa benedetta coppa. Hanno quello che forse è il miglior giocatore dell'anno e serio candidato al pallone d'oro (Snejider).

Uruguay_ Siamo tutti contenti di rivedere i due volte campioni del mondo in una semifinale (io non li avevo mai visti perchè sono nato nel 1986). Poche speranze di vittoria finale, ma hanno già fatto tanto per le loro potenzialità. Gli mancherà Suarez nella semifinale, non Diego Forlan però.

Fischi e fiaschi

Italo Cucci

Di solito si tifa contro i tedeschi, per lo meno in Italia. Io ho invece sempre avuto una grande simpatia per i crucchi, almeno a livello calcistico. Io credo che i risultati di una selezione nazionale, di un giocatore, di un allenatore, di un club di serie A o quantaltro, debbano essere sempre valutati sotto l'aspetto della competitività. Quando sento i discorsi del tipo "il pallone d'oro non vale nulla perchè l'ha vinto genete come Belanov e non Baresi", mi si acappona la pelle. Baresi è salito due volte sul podio (o tre, non ricordo esattamente e non mi va di controllare), Belanov una volta sola e accidentalmente finì sul gradino più alto.

Valutando con lo stesso metro di giudizio le prestazioni mondiali delle diverse nazionali, ci si può rendere conto di una cosa sorprendente: la Germania ha collezionato fino ad ora 10 podi, uno in più del Brasile e i 7 dell'Italia. Con ogni probabilità, vista la piega che sta prendendo questo mondiale, il divario è destinato ad aumentare.

E qua arriviamo al perchè della mia simpatia nei confronti della Germania. Mi piacciono poco i furbi (ossia gli italiani) e ancor meno mi piacciono i boriosi e gli arroganti. Mi piace viceversa la gente che lavora duramente, che sa organizzare bene le cose e che arriva ai risultati faticando, magari potendo contare su giocatori meno talentosi, ma più coriacei. Precisando che, spesso e volentieri, la mannschaft ha schierato fior fior di giocatore (Beckenbauer e Matthaus su tutti), ho guardato con particolare piacere il grande thomas Müller dare una lezione di calcio agli argentini (Leo Messi compreso... e qua mi rifiuto di infierire).

La squadra tedesca (che io da Febbraio ho eletto come mia favorita) è frutto del lavoro perfetto di una federazione che da ANNI recluta e forma (in cooperazione con i club della Bundesliga) giovani talenti per lanciarli nel giro della nazionale e tenere alto l'onore della nazione. In Italia un discorso del genere non è ovviamente fattibile, poichè, mentre in Germania a ricoprire ruoli chiave in questo progetto hanno ex-calciatori come Bierhoff e Matthaus (quindi gente che di calcio qualcosa capisce), in Italia abbiamo sempre dei politicanti del cazzo (scusate, ma ci sta bene) che di calcio e di talenti capiscono meno che zero. Ovviamente nessun giornalista, eccetto Bizzotto e pochi altri, è in grado di capire la complessità dei successi tedeschi e di spiegare cosa non va nel sistema italiano. Ma tant'è.

Anche la stampa ha quidi le sue colpe. Leggevo stamani con particolare piacere l'editoriale di Cucci su "Il resto del Carlino" relativamente al discorso degli oriundi: secondo il buon Italo è completamente inopportuno chiamare in nazionale oriundi di scarso valore (se Campagnaro fosse buono, stava in SudAfrica adesso, e stesso discorso vale per Thiago Motta) e non bisogna confondere la chiamata di un italiano come Balotelli (che è italiano, anche se qualcuno non lo ha ancora capito, più di quello stronzetto di Camoranesi) con quella di questo oriundi che di italico hanno ben poco.

In realtà dire "sono d'accordo con Cucci" è del tutto superfluo, perchè qualsiasi persona dotata di memoria (chi si ricorda delle belle figure di Sivori in azzurro tanto per dire) e di cultura, sa benissimo che questi discorsi sono completamente frutto della farneticazione di giornalai da strapazzo che, in preda all'entusiasmo del momento e senza ragionare più di tanto, pensano (poco, ripeto), scrivono e trovano anche qualche rincoglionito che gli pubblica tutto quanto. Fortuna che esistono giornalisti come Cucci ancora in grado di ragionare e di svolgere il ruolo che la stampa dovrebbe ricoprire: quello di informare e di dare delle opinioni sensate circa gli eventi che ci circondano.

La colonna portate della Germania è fatta da giovani figli dell'immigrazione: Mesut Ozil, Beck, Podolski, Klose, Boateng, Khedira... ma questi sono tedeschi. Persino Cacau, naturalizzato, lo vedi cantare l'inno. Questa è una vera squadra, composta da veri tedeschi (anche Karl Heinz Rummenigge era di origini rumene.. in Germania non è una novità che un figlio di immigrati possa diventare titolare della Mannschaft). In pratica i giornalisti italiani (non tutti) hanno perso un'altra occasione per non confondere i fischi con i fiaschi. Poi parlano di legge "bavaglio". Ma magari ci fosse qualcuno che li facesse stare zitti e gli evitasse certe figure di merda.n

Ingiusto il processo a Dunga




Ogni volta che il Brasile perde è uno shock per tutto il mondo del calcio. Considerata sempre tra le favorite di un torneo, la selecao non è una nazionale come le altre: i brasiliani sono gli unici al mondo ad aver partecipato a tutte le fasi finali di un mondiale di calcio. E a breve non vedo come possano saltarne una (soprattutto perchè il sistema di qualificazione li favorisce inevitabilmente). La sconfitta di ieri pomeriggio mi sorprende fino ad un certo punto: le sconfitte nel calcio ci stanno, soprattutto se ti trovi di fronte ad un'ottima Olanda e a quello che, senza particolari clamori, è di fatto il giocatore più decisivo del mondo in questo periodo (wesley Sneijder).

Carlos Dunga è in questo momento bersaglio della critica brasiliana, come mostra questo commento di Gerson (colonna del Brasile invincibile del 1970): "La colpa però non è dei giocatori bensì di chi li ha scelti. Dunga non aveva capacità nemmeno per passare davanti alla porta della Seleção. Mi ero persino stupito col lancio di Felipe Melo nell'azione del gol brasiliano. Lui di solito non sa fare queste cose. L'Olanda è certamente una buona squadra ma niente eccezionale. Dunga e Jorginho non vedono nulla. Qual è il sistema tattico della nazionale brasliana? Nessuno. Quali sono le sue variazioni? Nessuna perché non c'è schema. Come mai si lascia fuori Ronaldinho? Lui è festaiolo, vagabondo? Non importa. Quel che conta è che sappia giocare. Non stava bene nel Milan? Dunga non è allenatore nemmeno per squadre di bottoni".

Ora, va anche sottolineato come questo sia l'unico parere negativo da parte di un personaggio autorevole riportato da gazzetta.it nei confronti dell'allenatore del Brasile. In realtà infatti Carlos Dunga ha operato benissimo sulla panchina del pentacampeones e sarebbe un peccato cacciarlo per una debacle inflitta da un'ottima squadra come Olanda. Sono a mio avviso numerosi i punti a favore del ct:

1. Dunga non era in campo e quando era in campo, certe cose non le faceva. Se Dunga avesse avuto Palombo al posto di Felipe Melo, il Brasile avrebbe probabilmente evitato uno dei due gol.

2. Kakà non ha reso secondo le aspettative. E visto che giocava nella propria posizione, mi sembra inopportuno accusare di questo scarso rendimento il commissario tecnico.

3. Julio Cesar non fa mai errori come quello di oggi. E anche qua Dunga c'entra poco.

4. Nel secondo tempo gli olandesi avevano un'altra marcia rispetto al primo tempo. Il Brasile è crollato sotto l'aspetto fisico e psicologico (come dimostra l'eccessivo nervosismo dei carioca).

5. Ronaldinho non avrebbe cambiato nulla, anche se io lo avrei convocato. Ma l'undici di Dunga aveva le potenzialità tecniche per vincere la coppa. Il problema è che oltre alla tecnica e alla tattica nel calcio c'è altro.

6. Dunga ha già vinto una coppa america e una confederation da quando è sulla panchina verdeoro. Che passi da vincente a capra, non ci sta proprio.

7. Il Brasile era abituato ad avere come centravanti assi come Romario e soprattutto Ronaldo. Ad oggi non esiste un calciatore con il carisma e la decisività dei due fuoriclasse sopracitati. E a pensarci bene, ache fuori dal Brasile non vi è nulla di simile.

Comunque sia, sono affari della CBF. Nel frattempo l'Uruguay ha piegato con enorme fatica l'avanzata del Ghana accedendo così alle semifinali dopo 40 anni. Attendo i risultati degli altri quarti per un'analisi delle semifinali.

giovedì 1 luglio 2010

Ogni tanto ritorno

Diego Forlan


Obiettivamente è un pò di tempo che non mi dedico alla scrittura di qualche pezzo per il mio blog. Non credo di essere mancato a molte persone, intendiamoci, ma credo che sia doveroso nei miei confronti cercare di andare avanti e scrivere di tanto in tanto. Anche sul tempo che fa o sulla mancanza delle mezze stagioni. I social network non sono lo strumento definitivo per la comunicazione. Non ti permettono per esempio di scrivere quello che credi in profondità, non ti permettono pertanto di esporre un qualsiasi pensiero in maniera completa e convincente.

Io credo che internet dia questa possibilità a tutti i navigatori e che sarebbe stupido non cercare di approfittarne. Le menate del tipo "ho poco tempo" o altro non sono per me, le lascio a chi non ha tempo per davvero a scrivere ciò che pensa (probabilmente perchè non pensa nulla di esplicitabile) o a chi non sa nemmeno scrivere "hanno" con l'acca.

Un blog può essere un "diario di bordo", il tuo sito dove puoi scrivere ciò che vuoi, senza incappare in censure o senza vedere il tuo commento perdere forza e importanza perchè mescolato con quello di altri idioti. Ho deciso pertanto di esserci ancora, anche solo con me stesso. Ma è pur sempre meglio essere soli che male accompagnati.

In questo mio primo post vorrei fare il punto su ciò che sta accadendo in SudAfrica, paese nel quale si stanno disputando i mondiali di calcio (sarebbe bene spiegarlo a quei telegiornali sportivi che lanciano come primo il servizio di Matri alla Sampdoria). Le squadre rimaste sono 8 (Ghana, Ururguay, Brasile, Germania, Olanda, Paraguay, Spagna e Argentina); la mia favorita è ancora in gioco (Germania, ma sarà dura) mentre solo totalmente sorpreso dalla presenza di Paraguay e Ghana nel lotto delle partecipanti ai quarti di finale. Dato che oggi tecnici e faccendieri vari si sbilanciavano circa l'andamento delle partite del 2 e 3 luglio, io farò lo stesso:

Ghana - Uruguay: Vedo nettamente favorito l'Uruguay, roccioso in difesa e fortissimo in avanti. 2 a 0 per la celeste.

Brasile - Olanda: Nel Brasile qualcosa non va, ma sarebbe un colossale fallimento vedere i carioca uscire ai quarti. L'Olanda in compenso non mi ha impressionato troppo. 1 a 0 Brasile, ma potrebbe esserci una memorabile battaglia anche oltre il novantesimo.

Argentina_ Germania: Voglio vedere l'Argentina contro una squadra veramente forte sotto l'aspetto tattico. Per me la Germania può farcela anche perchè stavolta Demichelis gioca per gli argentini (e non nel bayern). Finisce 1 a 2 per i tedeschi.

Spagna_ Paraguay: Sarebbe alquanto sorprendente vedere uscire i campioni d'Europa. Vincono le furie rosse 3 a 0. Inoltre, dato il percorso reativamente facile, la Spagna dovrebbe essere la squadra più fresca nelle semifinali. E dopo due settimane di gioco è un vantaggio notevole.

Le mie semifinali sono così Uruguay-Brasile e Germania-Spagna. Qua mi fermo, perchè sarà importante vedere all'opera alcune squadre (come la "mia" Germania) in situazioni del tutto inedite e cercare così di darne una valutazione del potenziale a 360°.La finale dovrebbe in ogni vedere di fronte una squadra europea e una sudamericana, come da canovaccio.