giovedì 8 luglio 2010

Spagna: ora o mai più




Fatta fuori la meravigliosa Germania, sulla strada della roja per la conquista della coppa del mondo, rimane solo l'Olanda di quel fenomeno di Wesley Sneijder. Il successo spagnolo non parte da quello di due anni fa in Austria e Svizzera, bensì dal mondiale under 20 conquistato nel 1999 in Nigeria (e dal secondo posto ottenuto 4 anni dopo). Questi successi hanno forgiato nel tempo i campioni che adesso guidano la Spagna verso il sogno mondiale. Questi successi sono il vero motivo del salto di qualità iberico: da eterna promessa, la Spagna è oramai una superpotenza calcistica. Il 2010 rappresenta lo zenit della forza del calcio spagnolo, ma per il momento è giusto godersela e raccogliere i frutti di anni di lavoro e allenamento. Gli iberici hano così un'occasione unica per la conquista del titolo. Occasioni del genere capitano poche volte nel calcio (di solito è così): Spagna e Olanda non hanno mai vinto un mondiale, questa è la volta buona e occorre cogliere l'attimo.

La lezione di Spagna e Germania è quella sottolineata anche dal presidente UEFA Michel Platini: il vivaio è la chiave del successo per una nazionale. Maggiore è la cura e l'attenzione per i giovani, maggiori sono le probabilità di successo. In Spagna, da dopo l'avvento di Cruijff, l'attenzione per i giovani e per il bel gioco è un elemento centrale nella cultura culè, i tifosi del Real fischiano se la propria squadra non gioca un bel calcio spumeggiante. Questo contesto ha l'effetto di aumentare gli sforzi per la produzione di giovani forti tecnicamente, con conseguenti benefici per la selezione del paese. La stessa Olanda da anni sforna giovani di grande talento, anche se, per un motivo o l'altro, non è mai riuscita ad imporsi di prepotenza in una competizione internazionale, pur avendo una delle selezioni migliori del torneo (si pensi a Francia '98 o ad Euro 2000)

La Germania, che ha perfettamente capito (ma dieci anni fa, non oggi) l'importanza del vivaio, sta vedendo crescere una nuova generazione di campioni come Ozil, Muller e altri. Spagna e Germania hanno indicato all'Italia la via giusta per il suo risorgimento calcistico. Non credo che verranno seguite.

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