sabato 3 luglio 2010

Ingiusto il processo a Dunga




Ogni volta che il Brasile perde è uno shock per tutto il mondo del calcio. Considerata sempre tra le favorite di un torneo, la selecao non è una nazionale come le altre: i brasiliani sono gli unici al mondo ad aver partecipato a tutte le fasi finali di un mondiale di calcio. E a breve non vedo come possano saltarne una (soprattutto perchè il sistema di qualificazione li favorisce inevitabilmente). La sconfitta di ieri pomeriggio mi sorprende fino ad un certo punto: le sconfitte nel calcio ci stanno, soprattutto se ti trovi di fronte ad un'ottima Olanda e a quello che, senza particolari clamori, è di fatto il giocatore più decisivo del mondo in questo periodo (wesley Sneijder).

Carlos Dunga è in questo momento bersaglio della critica brasiliana, come mostra questo commento di Gerson (colonna del Brasile invincibile del 1970): "La colpa però non è dei giocatori bensì di chi li ha scelti. Dunga non aveva capacità nemmeno per passare davanti alla porta della Seleção. Mi ero persino stupito col lancio di Felipe Melo nell'azione del gol brasiliano. Lui di solito non sa fare queste cose. L'Olanda è certamente una buona squadra ma niente eccezionale. Dunga e Jorginho non vedono nulla. Qual è il sistema tattico della nazionale brasliana? Nessuno. Quali sono le sue variazioni? Nessuna perché non c'è schema. Come mai si lascia fuori Ronaldinho? Lui è festaiolo, vagabondo? Non importa. Quel che conta è che sappia giocare. Non stava bene nel Milan? Dunga non è allenatore nemmeno per squadre di bottoni".

Ora, va anche sottolineato come questo sia l'unico parere negativo da parte di un personaggio autorevole riportato da gazzetta.it nei confronti dell'allenatore del Brasile. In realtà infatti Carlos Dunga ha operato benissimo sulla panchina del pentacampeones e sarebbe un peccato cacciarlo per una debacle inflitta da un'ottima squadra come Olanda. Sono a mio avviso numerosi i punti a favore del ct:

1. Dunga non era in campo e quando era in campo, certe cose non le faceva. Se Dunga avesse avuto Palombo al posto di Felipe Melo, il Brasile avrebbe probabilmente evitato uno dei due gol.

2. Kakà non ha reso secondo le aspettative. E visto che giocava nella propria posizione, mi sembra inopportuno accusare di questo scarso rendimento il commissario tecnico.

3. Julio Cesar non fa mai errori come quello di oggi. E anche qua Dunga c'entra poco.

4. Nel secondo tempo gli olandesi avevano un'altra marcia rispetto al primo tempo. Il Brasile è crollato sotto l'aspetto fisico e psicologico (come dimostra l'eccessivo nervosismo dei carioca).

5. Ronaldinho non avrebbe cambiato nulla, anche se io lo avrei convocato. Ma l'undici di Dunga aveva le potenzialità tecniche per vincere la coppa. Il problema è che oltre alla tecnica e alla tattica nel calcio c'è altro.

6. Dunga ha già vinto una coppa america e una confederation da quando è sulla panchina verdeoro. Che passi da vincente a capra, non ci sta proprio.

7. Il Brasile era abituato ad avere come centravanti assi come Romario e soprattutto Ronaldo. Ad oggi non esiste un calciatore con il carisma e la decisività dei due fuoriclasse sopracitati. E a pensarci bene, ache fuori dal Brasile non vi è nulla di simile.

Comunque sia, sono affari della CBF. Nel frattempo l'Uruguay ha piegato con enorme fatica l'avanzata del Ghana accedendo così alle semifinali dopo 40 anni. Attendo i risultati degli altri quarti per un'analisi delle semifinali.

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