giovedì 24 gennaio 2008

La sfida di Fernando


Fernando Alonso non mi è mai piaciuto. Come persona, capiamoci. Il pilota non si discute: aggressivo, forte anche sotto pressione, discretamete veloce, ma soprattutto bravissimo nel sfruttare al massimo le occasioni. Alonso non ha mai stradominato un mondiale, on come faceva Schumache r perlomeno. Non ha neanche mai vinto più gare degli altri piloti (Raikkonen e Schumacher ne vinsero quanto lui quando lo spagnolo diventò campione del mondo nel 2005 e nel 2006), ma è sempre stato tra i primi. E il meccanismo dei punti premia chi rischia meno di altri, chi riesce a portare la macchina al traguardo.

Fernando Alonso è esploso in occasione del cambio dei regolamenti del 2005, quando per fermare lo strapotere di Schumacher si arrivò a disintegrare totalemente il concetto di "Formula 1". La gara diventò in quell'anno una competizione dove il vincitore era chi gestiva meglio le gomme, chi aveva la fortuna di avere una macchina affidabile sotto il culo. non vinceva più il rischio, chi oava più di altri. Ed emerse il fenomeno "Alonso", ingasato dalla stampa del suo paese (un agglomerato di incompetenti) da Flavio Briatore (si sa: "no Braitore, no marketing") e da Bernie Ecclestone stesso, smanioso di trovare un alternativa al Kaiser Schumi.

Ma qualcosa non funzionò. La stagione 2006 doveva essere l'apoteosi per Fernando. La conferma della nascita di una nuova stella nella storia della Formula 1. Alonso vinse effettivamente il titolo nell'anno, ma non lo vinse per i tifosi. Vinse grazie ad aiuti probiti come il mass dumper, grazie alla fortuna di vedere il motore di Schumacher andare in fumo in Giappone quando il tedesco gli stava dando l'ennesima lezione. Per la gente quello fu l'ottavo mondiale di Schumacher.

Uno Schumi che molti avevano dato per finito dopo l'orrenda stagione 2005 (conclusa comunque al 3° posto in classifica generale), ma che, dopo aver faticato a colmare il gap delle prime gare, aveva cominciato a massacrare il torero Fernando ad ogni occasione. Schumacher vinse il suo ottavo titolo in Brasile, quando concluse 4° dopo una rimonta clamorosa.

Alonso passò quindi alla Mc laren, si interessò con grande passione ai progetti della Ferrari come testimoniò (in pratica ha rubato e lo hanno beccato con le mani nella marmellata), fu umiliato in più occasioni dal compagno di squadra Lewis Hamilton, uscito dall'asilo il giorno prima, ma già più veloce del fenomeno spagnolo.

Fenomeno che, in Spagna, continua ad essere considerato tale. Nonostante i continui pianti ("¡ Dennis no me quiere !"), le continue cazzate (" Si me entreniera un poco en moto, seria màs rapido de Valentino Rossi tambien ", salvo poi ritrattare quando Rossi lo sfidò apertamente: " Va bene, facciamo un giro in macchina e uno in moto poi sommiamo i tempi". Il torero deve ancora dare risposta.), le ladrate (il mass dumper, i regolamenti...), il compagno di squadra neonato che va più forte di lui...

E allora il fenomeno è tornato all'ovile. Alla Renault. La stampa spagnola, compatta come non mai, dopo aver dipinto Hamilton come il cattivo e Alfoncito come il buono, già parla di vittoria del mondiale. Vedremo. Intanto auguro ogni possibile fortuna ad Alonso.

Come fa a non esservi simpatico uno così?

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