mercoledì 21 novembre 2007

Squadre vere I: Grecia 2004 (I parte)




L'arbitro fischia. L'europeo portoghese è finito. I nuovi campioni d'europa vengono dall'Europa del sud, ma non parlano italiano, spagnolo o portoghese, perlomeno non come lingua madre. Sarà Zagorakis ad alzare la coppa. Zago chi? Zagorakis, fiero capitano della Grecia, votato dalla giuria come miglior giocatore del torneo ed ora presidente del PAOK Salonicco. Grecia dunque. In Portogallo non vogliono crederci: loro, i padroni di casa, squadra più spettacolare del torneo, buttati giù da un gruppo di semisconosciuti... Roba da non credere.

Fu così casuale la vittoria greca agli europei? Io penso di no, anche perchè rifiuto a priori di credere alla fortuna, se non nella misura che essa esista se cercata voluta, seguendo una specie di versione reggiana (personalissima) del calvinismo. Come arrivò la Grecia all'europeo? Vincendo il proprio girone di qualificazione, davanti a Spagna e Ucraina (non il Carpi e la Giacomense). Lo fece con un ruolino di marcia di tutto rispetto: dopo aver perso le due prime partite, gli ellenici si ripresero alla grandi e vinsero le restanti 6 partite. Espugnarono addiritura Zaragoza, infliggendo alla Spagna una sconfitta che, qualche mese successivo, avrebbe avuto il sapore della profezia.

Quindi la Grecia aveva senz'altro a disposizione già un piano di gioco, un'organizzazione, a dimostrazione che nulla è casuale nella vita. I greci finirono in un girone di ferro, con Russia, Portogallo (padrone di casa) e Spagna (ancora una volta). Ma il ct Rehagel (tedesco) aveva ben chiare le idee: sapeva di non poter sfidare apertamente queste squadre, sapeva di non aver Zidane o Ronaldo in squadra. E fece così di necessità virtù.

Dopo la vittoria all'esordio contro i padroni di casa, un sofferto pareggio contro la Spagna (charisteas fu straordinario nell'approfittare di una delle poche incertezze della retroguardia iberica) consentì ai Greci il lusso di poter perdere contro la Russia e qualificarsi ugualmente, mentre nella battaglia campale fra spagnoli e portoghesi furono i lusitani ad avere la meglio.

Poi i quarti, e la sfida contro la Francia. Grecia data perdente al 99%, ma è dai tempi di Leonida che i greci si esaltano in queste sfide. I francesi, fiduciosi in ciò che potevano combinare Henry, Zidane e Trezeguet là davanti, non avevano dubbi: toccava a loro passare il turno.

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