martedì 13 gennaio 2009

La politica dei piccoli passi

Se fosse finita in pareggio non l’avrei presa a male. E’ arrivata una vittoria, meglio così. Dove possiamo arrivare? Molto in alto, lo dico già da tempo. La cosa importante è continuare a fare punti, vittorie o pareggi che siano, continuare tenendo questo ritmo da 2.3 punti significherebbe arrivare a quel successo che stiamo aspettando oramai da 4 anni.

Domenica abbiamo sofferto, ma si sapeva che sarebbe stato così. Chi viene allo stadio per vedere calcio spettacolo, tocchi da fenomeno e via dicendo, la smetta di sprecare fiato per dire delle ovvietà e vada a vedersi la serie A, pagando quello che devono pagare. O, in alternativa, resti in casa, piantato sulla poltrona al caldo e si ascolti i commenti dello zio Bergomi su Sky.

I campionati, a meno che non ti chiamo Barcellona, si sono sempre vinti soffrendo sul campo e combattendo fino all’ultimo secondo di gioco. Da quando questo concetto ovvio e basilare è stato trasmesso ai nostri giocatori sul campo, il Castellarano ha gonfiato i muscoli e cominciato a vincere una serie di scontri diretti che possono valere il campionato.

Questo filotto di vittorie è straordinario, perché siamo riusciti a sconfiggere avversari tosti come Lonato, Noceto e Castel San Pietro: abbiamo battuto le rivali dirette nella corsa al campionato. Io mi sento nelle condizioni di poter tranquillamente affermare che i più forti siamo noi, ma allo stesso tempo dico che continueremo ad esserlo finchè continueremo a giocare con questa intensità, con questa cattiveria agonistica e con questa convinzione.
Lo staff rossoblu sa queste cose e sa che non bisogna abbassare la guardia fino alla fine e quindi difficilmente molleremo.
Certo, potremo anche subire delle sconfitte da qui al termine del campionato, ma l’importante è sapere che con i piccoli passi, affrontando ogni partita con il coltello fra i denti, il campionato sarà nostro. Di questo ne sono sicuro.

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